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Come riprodurre l’Ippocastano a fiore rosa? (11-05-2001)


Parole chiave: Ippocastano; Aesculus x carnea; Aesculus pavia; Talea; Innesto a gemma; Innesto a corona; Cameraria ohridella;


Domanda: Caro Larkie,
mi è venuta voglia di far crescere una piccola pianta di ippocastano in vaso sul mio balcone. Abito a Trieste - Altitudine sul livello del mare 100 metri.
Come sai a Trieste ormai da alcuni anni imperversa un parassita, la Cameraria, che provoca la defoliazione estiva alle pianta di Ippocastano, per questo motivo e anche perchè mi piace di più ho deciso che volevo provare la coltivazione di un esemplare di Ippocastano dai fiori rosa, che è immune dal famigerato attacco parassitario; ora la questione è che tale varietà di albero è un incrocio fra due specie di Ippocastani per cui, correggimi se mi sbaglio, il modo più sicuro per ottenere un ibrido con fiori rosa è quello della talea, con il seme infatti rischierei di ritrovarmi con una pianta dai fiori bianchi o no? Come dovrei procedere eventualmente per la riproduzione per talea? Finora mi sono limitato alle talee di geranei! Ho letto su una valida guida botanica che la riproduzione si effettua tramite innesto a gemma o per innesto a marza; in cosa consistono quaste due pratiche?
Grazie
Daniele C. - Trieste

Risposta:Caro Daniele,
di solito le varietà orticole e gli ibridi del genere Aesculus, cui appartengono gli Ippocastani, non danno, come tu giustamente dici, risultati certi e costanti se riprodotti per seme, quindi bisogna riprodurli per innesto. (La talea non mi risulta essere vantaggiosamente praticata su questi alberi).
L’operazione consiste nel prelevare una gemma o una marza (un rametto giovane) da un albero a fiore rosa e di innestarla su un fusto di un giovane Ippocastano a fiore bianco (Aesculus hippocastanum). Quest'operazione pur non essendo di grande difficoltà dovresti farla eseguire da una persona pratica (un contadino o un giardiniere) che ti mostri come si fa, per la prossima occasione.
Nell’innesto a gemma si preleva uno scudetto di corteccia con una gemma dormiente ben promettente e gonfia, e la si inserisce “sottocute” nel tronco di un rampollo di pochi mesi. Una volta che la gemma abbia attecchito si tagliano tutte le parti del portainnesto che stanno al di sopra dell’innesto.
Quello a corona, invece, prevede che il portainnesto ricevitore sia capitozzato ad una certa altezza e che tutt’attorno in testa alla ferita, sotto la corteccia, vengano inseriti dei ramoscelli giovanissimi appositamente sagomati con l’adatto coltellino da innesto. Tutti gli inserti vengono poi legati con rafia e sigillati con gli opportuni mastici.

A questa necessità di riprodursi solo per clonazione fa eccezione però l'Aesculus x carnea, ibrido tra A. hippocastanum ed A. pavia, che si può riprodurre per seme e dà sempre risultati costanti. Non posso però darti conferma che sia immune agli attacchi della Cameraria ohridella. È comunque il più comune in commercio e volendo non dovresti faticare anche a trovarne una piantina ben formata e di piccole dimensioni.
Ovviamente anche l'Aesculus pavia, essendo una specie - originaria dell'America settentrionale - e non un ibrido, si può riprodurre tranquillamente da seme. Ha bellissimi fiori rossi in maggio-giugno, ma, come l'A. x carnea, non raggiunge la maestosità di dimensioni dell'Ippocastano, limitandosi ad alzarsi fino a 6-8 m al massimo.
Spero di esserti stato utile.
Ciao!
Larkie




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