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Una farfalla distrugge i Pelargoni (07-07-2003)


Parole chiave: Pelargoni; Cacyreus marshalli; Gerani; Lotta biologica;


Domanda: Gentile Larkie,
ti scrivo per avere una consulenza a riguardo di un problema orribile che affligge i miei gerani “francesi” sul balcone.
Da qualche tempo mi sono accorto che le piante soffrono ma fino ad oggi davo semplicemente la colpa al caldo. Ad un esame piu’ attento invece mi sono accorto che le piante sono infestate da brutte larve minatrici lunghe circa 1 cm di un colore verde chiaro quasi fosforescente. Tali larve si nutrono in un primo tempo dei germogli piu’ teneri e delle fogli piu’ fresche e successivamente scavano “tane” all’interno dei rami stessi facendone seccare alcuni e piu’ in generale provocando sofferenze ben visibili a tutte le piante.
Non ho trovato nulla su intenet che possa aiutarmi, nessun insetto che corrisponda a questa descrizione.
Di che cosa si potrebbe trattare? Come sconfiggere il problema? Un comune insetticida puo’ bastare?
Grazie,
Antonio B. - Torino

Risposta: Caro Antonio,
mi porti brutte notizie...
La farfalla che deposita le larve nei fusti dei Pelargoni si chiama Cacyreus marshalli (a meno che non ne sia arrivata un'altra con lo stasso vizio...).
La brutta notizia è che fino allo scorso anno mi risultava che non salisse più a Nord di Pisa, frenata dalle nostre temperature troppo basse.
Ora tu mi dici di averla a Torino: ...allegria!! :@(

Il problema del Cacyreus marshalli si è presentato qualche anno fa per la prima volta in meridione, forse provenendo dalla Spagna o dal Marocco col carico di vegetali di qualche nave. E' una farfalla dannosa che poi ha risalito la penisola. Si era fermata prima nel Lazio, poi poco più su, dato che teme i climi freddi.

Molto bellina la farfalla, la sua larva predilige i Pelargoni. Prima si comporta come minatrice fogliare, poi si infila all’interno degli steli e li svuota scendendo verso il basso arrivando fino a fare morire la pianta. Verso la maturità le larve escono, completano lo sviluppo erodendo i lembi fogliari, e si incrisalidano fissandosi alle foglie rinsecchite alla base delle piante. A questo punto sono facilmente individuabili (e quindi asportabili) anche se il danno è gia fatto.
Non c'è molto da aggiungere per quanto riguarda la lotta che, in ambiente domestico, dovrebbe essere rigorosamente meccanica. E' quindi fondamentale riconoscere il danno e individuare le parti infestate, tagliarle via tempestivamente e bruciarle. Inutile ricorrere ad insetticidi generici, che rischierebbero di aggravare la situazione.

Nei vivai è possibile intervenire, su uova e larve neosgusciate, con prodotti chitino inibitori a bassa tossicità, come diflubenzuron o esaflomuron.

Forse a livello di lotta biologica qualche cosa c’è da fare (chissà, forse qualche forma del Bacillus thuringiensis, o altro). Se vuoi informarti di prima mano, ti consiglio di contattare il gentilissimo dr. Sala del BIOPLANET - struttura dell'Univ. di BO fondata da Giorgio Celli.
Sala si occupa dei contatti col pubblico. Lui ti può dire esattamente dove trovare il Bacillus, se te lo può spedire lui stesso, e come utilizzarlo.
dr. Andrea Sala
c/o BIOPLANET
Pieve Sistina - CESENA
tel. 0547 632212
e-mail:  andrea.sala@bioplanet.it

Prova però anche di telefonare ai Servizi Fitosanitari della tua Regione (che sono una struttura pubblica al servizio dei cittadini). Certamente anche loro sono al corrente degli ultimi ritrovati e tecniche di lotta.
Ciao!
Larkie




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