Ibyco di Reggio
Secolo VI a.C.
Magna Grecia
L'Autore - Ibyco di Reggio. Di lui sappiamo pochissimo, e
quel che si sa è parzialmente avvolto nella leggenda. Pare che
nascesse a Reggio, nella Magna Grecia tra il 575 e il 570 prima di Cristo,
ma tutta la vita la trascorse lontano dalla patria, alla corte di Policrate
tiranno di Samo, e di altri principi della Grecia.
La leggenda lo vuole ucciso da predoni in un luogo deserto, dove morente,
vedendo passare uno stormo di gru, a queste domandò vendetta. Il
mito aggiunge che le gru, durante una rappresentazione teatrale, indicarono
gli assassini consentendo così che fossero scoperti ed il poeta
vendicato.
Le sue poesie erano divise in sette libri, ma pochissimi frammenti poetici
ce ne rimangono, riportati nel contesto di opere di altri autori. Se le sue
prime opere trattarono soggetti eroici e mitici, ben presto lanimo
appassionato ebbe il sopravvento ed il canto damore fu il suo tema
principale.
FRAMMENTO (CHAMAEL. presso Athen. 13. 601.b - Diehl. 6)
NOTA:
Contrariamente a quanto avviene nella natura e nel giardino, dove la nuova
vita pulsa e preme a primavera, il cuore del poeta è sconvolto
continuamente dalla passione, e nessuna stagione gli concede tregua.
Questo giardino (kapoV) in cui meli cotogni e viti fioriscono e
gemmano, in realtà è un frutteto: in quelletà
antica non cera distinzione, escludendo la rosa e pochissimi altri
fiori, tra piante da ornamento e piante da frutto.
I meli cidonii a primavera,
- là dove il giardino delle Ninfe sta
intatto da mano duomo -
irrorati dallacqua dei fiumi
corrente,
e le viti, sotto tralci pampinei,
gonfiano gemme vigorose.
Per me mai dorme Eros
in nessuna stagione:
ma continuamente,
come i venti di Tracia boreali
avvampando fulmini
in ardenti deliri dal fianco
di Cipride balzano,
a forza imprigiona intrepido
saldamente il mio cuore.
(Traduzione di M. Cacciari)
|