Le quattro poesie appartengono alla raccolta Nuove Poesie, la cui seconda parte nacque durante lesperienza parigina e nel segno del genio di Auguste Rodin, al quale è dedicata (A mon grand Ami Auguste Rodin
).
La concretezza, la plasticità, la luce della scultura (e infine il suo opporsi allaggressione del tempo) sono trasferite in questi oggetti in poesia, in queste erme-involucro dei valori terreni, alzate a scandire il cammino del nostro rapporto con lesistere, conformemente alla grande poetica rilkiana di trasposizione dellesperienza terrena nelleternità: un processo qui tanto più palese in quanto il fiore è sempre stato il convenzionale simbolo delleffimero.
(Marino Marchello).
ELIOTROPIO PERSIANO (Parigi, estate 1908)
Sembra, per la tua amica, altisonante
la lode della rosa? Allora scopri
lerba dal bel ricamo, gli eliotropi;
sovrasta col fruscio loro incessante
il garrulo bul-bul che la compagna
(1)
(ove a lei piace) canta e ignora quasi.
Parola dolce, vedi, saccompagna
di notte ad altre, folte nelle frasi,
e un vivo malva di vocali dosa
fragranze nellalcova silenziosa;
così questa trapunta delle foglie
nitide stelle in grappoli raccoglie
fuse a un silenzio che ogni orlo cancella,
che odora di vaniglia e di cannella.
* * *
INTERIORITÁ DI ROSE (Parigi, 2 agosto 1907)
Ove è di questo interno
lesterno? Simile bisso
è fascia a quale infermo?
A qual cielo è specchio lo schermo,
lacustre abisso,
di queste aperte rose,
non pensierose; oh arcano!
ariose fra altre ariose
cose, quasi che mano
tremula dissiparle non possa.
Non sanno, no, temperanza:
a sazietà inclini,
spazio par tracimi
dai grembi, in esuberanza,
per saturarne i giorni
vieppiù ad ogni vespro opimi
finché tutta lestate formi
una stanza, in sogno, una stanza.
* * *
ORTENSIA AZZURRA (Parigi, luglio 1906)
Lopaco scabro verde che rimane
da mestiche su vetro è in queste foglie;
su, nei corimbi, il blu non si raccoglie,
ma eco è dazzurrità lontane
ed un vago di lacrime lo accoglie,
quasi un volere che svanisca ancora:
in giallo, in viola, in grigio trascolora
come fa il blu in vergati antichi fogli;
è lo sbiadito di lisi grembiulini,
cose dismesse cui nulla accade più;
avverti il breve dei piccoli destini.
Ma ecco, allimprovviso il blu riesplode
in uno dei corimbi, e sai: quel blu,
pura emozione, del suo verde gode.
* * *
ORTENSIA ROSA (Parigi, autunno 1907)
Chi di questo rosa si è appropriato?
Chi seppe che il corimbo ne era pieno?
Questo, a cui il mite rosso or viene meno
come ad un fregio loro: consumato.
E nulla in cambio a tanto rosa anela!
Crede nellaria sia e sorrida ancora?
o fra angeli accolto, con cautela,
mentre, svanendo, generoso odora?
O forse è lui che sperpero ne fa
perché occultargli lo sfiorire spera.
Sotto il rosa però in ascolto cera
un verde che ora è vizzo e tutto sa.
* * *
NOTE di Larkie
(1) - bul-bul = sorta di usignuolo persiano