Sul balcone con Giulietta. - 1/La
rocaille (articolo Aprile
2001)
Parole chiave: Roccioso; Balcone; Silene
acaulis; Sempervivum; Semprevivi; Sedum; Saxifraga
Una volta, nelle canzoni dei tempi di nonna Angelina, lo si
chiamava verone ma chi si azzardasse oggi a chiamarlo
così verrebbe sicuramente preso per matto. Verone e
balcone significano la stessa cosa. Ma non sono la stessa
cosa. Era da un verone che vergini Iolande con lunghe
trecce bionde invitavano Paggi Fernandi a mortali Partite a
Scacchi. E da un marmoreo verone veronese Giulietta
lanciava il suo esistenziale interrogativo: O Romeo, Romeo!
Perché sei tu Romeo? Il balcone di oggi non è
più luogo per sciogliere trecce bionde, non vi si
vanno a posare rondinelle pellegrine, né vi si
aggirano Giuliette a discuter damore con amorose
nutrici. È però diventato il posto per i vasi
dei fiori che a quei tempi - salvo un solitario
Caprifoglio, o più tardi un Glicine, che salivano
dalla corte - non ci si mettevano.
È da tempi relativamente recenti che abbiamo preso,
almeno in città, labitudine di usare il
balcone come giardinetto domestico. Aggettante sul vuoto, a
recuperare in appartamenti di piani elevati un po di
quel verde che la mancanza di una villa ci nega, un balcone
fiorito ci concede almeno lillusione di possedere un
giardino, attiguo alla sala di soggiorno.
Così questa mattina mi sono svegliato pensando che
forse sarebbe cosa utile, per chi mi legge, avere qualche
indicazione su come utilizzare ed arredare il balcone di
casa. E me lo sono immaginato così: è fatto
ad elle, ha una ringhiera metallica ed avvolge
langolo della palazzina, con un braccio lungo e
stretto rivolto a Sud ed una parte molto più larga,
abitabile - un vero terrazzo - che accoglie ad Est i primi
raggi del sole che si leva. Proviamo di sistemarlo assieme
in modo grazioso ed utile? Non sarà
unoperazione rapida, e richiederà almeno due o
tre puntate. Pazienza, vuol dire che almeno per un po
di tempo non dovrò scervellarmi a cercare argomenti
di cui parlare...
La parte a Sud, così stretta, non potremo mai
sfruttarla per nessuna attività, e non potrà
che limitarsi ad ospitare piante che resistano bene al sole
cocente. Cominciamo quindi da un piccolo giardino roccioso,
che posizioneremo nella zona a destra della porta finestra,
verso Ovest. Ci servono tre contenitori, di castagno
impregnato, di almeno 50x100 da avvicinare tra loro in
maniera da occupare tutto lo spazio. Saranno profondi
rispettivamente: (a) 25 - (b) 30 - (c) 35 cm.. Li
appoggeremo su qualche piastrella per tenerli un po
sollevati dal pavimento. Hanno sufficienti fori di
drenaggio? Se no, facciamone altri, con un trapano
Ø12: il terreno per la rocaille deve essere ben
drenato! Copriamo poi i fori con dei pezzi di reticella, di
rame o di acciaio inox. La si trova in ferramenta. Quindi
mettiamo, nel fondo dei contenitori, uno strato di 2 cm. di
argilla espansa. Ora il terriccio. Lo potremo ottenere
mescolando 5 parti di un buon composto universale in
sacchetti, che si compra nei negozi specializzati, con 2
parti di terra fertile da giardino e 2 parti di sabbia
grossolana di fiume e ghiaietto fino. Riempiamo il tutto
fino allorlo, ficcandovi dei pezzi di roccia porosa
fino a coprirne almeno i 2/3 della superficie. Questo della
scelta e del posizionamento delle rocce, che in parte
dovranno anche sovrapporsi, è il compito più
difficile che ci aspetta. Ma nei vivai cè
sempre un angolo adibito a deposito di sassi e rocce.
Scegliamole di varie dimensioni, porose e possibilmente con
buchi, e irregolari. Tenendo presente che molte piantine da
roccia dovranno essere alloggiate proprio in quei buchi, e
negli interstizi tra una pietra e laltra.
Venendo alle piante da mettere a dimora, procuriamoci
intanto alcuni Semprevivi. Crescono in fretta, e si
spandono rapidamente a formare dei cuscini fittissimi, oh
se si spandono! Fino a debordare, e scendere dagli orli del
contenitore giù al pavimento: e va bene così,
lasciamoli fare. Sempervivum tectorum, le cui
rosette spesso vediamo crescere spontanee sui tetti delle
baite alpine, assieme alla sua varietà colorata
Commander Hay, e Sempervivum
arachnoideum, coperto da una fine peluria bianca,
come una ragnatela.
Poi, quasi un obbligo, mettiamo alcuni Sedum succulenti.
Questi crescono dappertutto, senza esigenze se non di sole
e di poca acqua. Possiamo scegliere Sedum
rubrotinctum, con le foglie simili a pinoli, verde
sfumato in rosso, e la sua varietà
Aurora, con le stesse caratteristiche ma
sul rosa-grigio e rosso, S. spurium a foglia
piatta e fusti rossi, e S. acre dalle grasse
foglioline verdazzurre minutissime. Queste ultime due
fioriscono in Giugno-Luglio. Attenzione ai merli,
simpaticissimi e maledetti, che ne sono ghiotti.
Perciò in inverno, quando i merli hanno fame,
sarà bene proteggere i Sedum con dei veli di
tessuto-non-tessuto, che li riparino anche dai freddi
eccessivi, fermati con qualche sasso lungo i bordi.
Un bellissimo cuscino denso di fiori rosa ci
regalerà, in Maggio - Giugno, la Silene
acaulis delle nostre Alpi. Alta non più di
5-6 cm., preferisce terreni poveri e ghiaiosi ed una buona
irrigazione in primavera ed in estate. Appena più
alta, e ricca in Aprile - Maggio di fiori color porpora,
è la Phlox subulata, che
caldamente vi consiglio.
Ancora: due Ciclamini selvatici nostrani - Cyclamen
neapolitanum e C. repandum - i cui
bulbi devono restare semi interrati in superficie.
Così pure i rizomi delle Iris nane (Iris
pumila) che si alzano da terra non più di 15
cm e fioriscono a fine primavera. In un angolo, nel
contenitore più alto, sarà carino porre una
conifera nana, come Picea abies
Pumila o Picea glauca
Albertiana Conica. Identiche alle sorelle
maggiori, le conifere nane pongono tutto il contesto in un
gradevole rapporto alterato di scala.
Se riusciamo a creare un angolo un po riparato dal
sole, eventualmente fissando alla ringhiera un foglio di
materiale non trasparente, le Sassifraghe ci daranno grandi
soddisfazioni, di fiori e forme. Sono piante alpine che
crescono tra le rocce: il nome significa appunto
spaccasassi. Saxifraga aizoon, e
S. stolonifera Tricolor
che ha le foglie, simili ai pelargoni, bordate con un
filetto rosso vivo. Non una sola per sorta, mettiamone dei
gruppetti di tre.
Per cominciare basta così. Lasciamo qualche spazio
per le piantine che troveremo in montagna, nelle nostre
passeggiate. E se, nella nostra rocaille, dovremo
aggiungere o sostituire piante - non sono mica eterne! -
basterà fare un salto presso un buon vivaio o un
Garden Center. La sezione roccia, da qualche
tempo, la tengono sempre fornitissima e cè
solo da divertirsi a scegliere.
(Le altre tre puntate dellarticolo non sono
on-line)
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