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La sensitiva o Mimosa pudica (21 GEN 2001)


Parole chiave: Mimosa pudica; Sensitiva; Acacia dealbata


Domanda: Ti scrivo perché vorrei coltivare una mimosa pudica. Abito a Milano e ricordo che mia nonna ne aveva una nel suo giardino, ho provato a seminarla due volte ma i semi non hanno germogliato, allora ho iniziato a cercarla nei
vivai ma di solito tentano di vendermi una mimosa comune (non conosco il nome esatto).
Ti chiedo se può indicarmi dove reperirla e come va coltivata.
Ti ringrazio per l'interessamento

Andrea C. - Milano

Risposta:Caro Andrea,
la Mimosa pudica, o "sensitiva", è una deliziosa pianticella che teme il freddo e di breve vita, anche se teoricamente perenne, che generalmente viene coltivata come annuale. È l’unica pianta che possa chiamarsi a buon diritto Mimosa, dato che l’altra, quella dell’8 marzo per intenderci, in realtà si chiama Acacia dealbata.

Vediamo intanto il perché di questo nome “sensitiva” e di quell’altro “pudica”, che è cosa curiosa assai ed anche alquanto intrigante.
Possiede, la M. pudica, un meccanismo neurale del quale ancora non si è ben compresa la funzione, per cui al solo sfiorarle una foglia tutte quante si ripiegano su se stesse con un moto di ritrosa pudicizia. Falsa, per me, pudicizia, che preferisco pensare che nasconda sensazioni ben diverse.
Come il brivido di piacere che percorre la schiena dell’amante sotto l’effetto di una carezza, l’impulso a ripiegarsi va propagandosi lentamente alle altre foglie, che si accartocciano lungo il ramo, e poi da un ramo passa ad un altro ramo, e tutti si snodano come gomiti e si ripiegano verso il basso. Veramente curioso.
Sarà pudore? ne dubito alquanto...

A Bologna io sono riuscito a tenerla in vaso per tre anni, spostandola opportunamente tra dentro e fuori casa, ed anche il terzo anno mi produsse circa un centinaio di bellissimi fiorellini a pompon di colore violetto pallido.
Proprio perché coltivata come annuale, ed essendo delicata, non è facile trovarla nei vivai. Dovresti provare in qualche Garden Center importante ed attrezzato. Se insisti DEVONO potertela procurare, mandandola a prendere dall'Olanda (non ti spaventare, è prassi comune e richiede pochissimi giorni).
Altrimenti ti conviene riprovare coi semi, ed affinare le tue capacità di coltivatore. Quella mia, di cui ti parlavo, fu allevata da seme da un'amica di Bra (CN) che, con tanta buona volontà, non è certo una grande esperta nell'arte delle coltivazioni, e fu brutalmente da me prelevata dal vaso con una zolla di terreno umido. Poi trasportata in treno (6 ore!) in un sacchetto da spesa, di plastica, fino a Bologna e qui rimessa definitivamente in vaso. Vedi dunque che non è una pianta difficile.
In febbraio-marzo devi spargere i semi, radi, in una cassettina con terriccio per seminagione (2 parti di terriccio di giardino, 1 parte di torba e 1 di sabbia) coperti da uno strato di non più di 3-4 mm. Mantieni il tutto sempre in luce viva ma non al sole diretto ed alla temperatura di 18/20°C, col terreno sempre un po' umido (non allagato!). Fornisci acqua da sotto, in modo che i semi non vengano disturbati, ma senza lasciare l'acqua a ristagnare per ore nel sottovaso.
Quando dopo 2-3 settimane le piantine avranno germogliato e saranno abbastanza cresciute per poter essere maneggiate (devono essere alte almeno 5 cm), ripicchettale singolarmente in vasi di 15 cm riempiti con terreno fertile di giardino. Devono ricevere almeno 3-4 ore di sole diretto, al mattino o alla sera, per tutti i mesi estivi.
Annaffiale quel tanto che basta per inumidire il terreno ed attendi sempre, tra un'annaffiatura e l'altra, che la superficie si asciughi.
Ciao!

Larkie




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