Caro Alberto,
ti trascrivo alcune righe tratte dal volumetto: GLI AGRUMI COLTIVATI IN VASO di Igidio Zanutto, ed. Edagricole. 1979.

Per seme si possono propagare tutte le specie tipiche che vanno allevate così come sono, oppure utilizzate come portainnesto per cultivar e ibridi. Questi ultimi generalmente non si possono propagare per seme. Anche per alcune specie è sconsigliabile allevare piante da seme, se si vogliono soggetti longevi, robusti, molto fioriferi, resistenti alle malattie crittogamiche, alle basse temperature e alle condizioni avverse del terreno. Le piantine più belle e robuste si hanno dai semi proivenienti da frutti ben maturati sulle piante sane e immuni da virosi. Solitamente negli agrumi, il seme ha due o più embrioni e quindi un solo seme può dare due o più piantine. Di queste se ne deve conservare solo una e possibilmente quella di origine nucellare, in quanto è quella che sicuramente non trasmette i virus.
Appena tolti dal frutto e puliti i semi si affidano al terreno in cassette o vasi, poiché il seme degli agrumi non ha necessariamente bisogno di riposo. Tuttavia volendo esso può essere conservato per alcuni mesi in attesa della primavera. In questo caso i semi si asciugano e si pongono in sabbia, torba o carbone dolce e mantenuti ad una temperatura di 5-10 C. A primavera, prima di affidarli al terreno, si lasciano immersi in acqua per 24 ore almeno, onde facilitare la germinazione. Il terriccio per la semina deve essere sano, sciolto, ricco di sostanza organica, come può essere una miscela formata da tre parti di torba, tre parti di terra d'erica e una di sabbia. I semi si comprimono nel terreno e poi si coprono con un cm. di sabbia quarzosa la quale, oltre ad impedire la formazione della crosta superficiale preserva le giovani piantine dal marciume del colletto molto frequente nei primi stadi di vita.
Al fenomeno della poliembrionia di cui si è accennato, non va soggetto il kumquat il cui seme ha sempre un solo embrione.

Larkie