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Dove si può piantare in giardino un rododendro? (14-5-2000)


Parole chiave: Rododendro; Rhododendron; Piante acidofile; Terreno; Acidificazione;


Domanda: Dove si può piantare in giardino un rododendro?
Lady K. - (?)

Risposta: Cara laconicissima Lady, cercherò di risponderti in maniera esauriente, anche se lo faccio un po' in ritardo. Non mi hai detto dove abiti. Per cui la risposta sarà obbligatoriamente un po' generica. La volta prossima ricordati di specificarlo!

Il Rododendro, e l'Azalea, che sono praticamente la stessa cosa, richiedono innanzitutto una posizione in cui il terreno sia fertile ben sciolto e drenato, e assolutamente non calcareo. Prendine in mano un po' quando è appena umido ed appallottolalo. Se non si compatta e lasciandolo cadere a terra torna a sbriciolarsi, quello è il terreno giusto.
Nel posto dove lo metterai deve esserci sole in misura moderata (quindi per non più di mezza giornata, e preferibilmente quello dell'esposizione a EST, dall'alba alle ore 13/14) ed essere protetto contro il pericolo delle gelate primaverili che rovinano i nuovi germogli teneri coi boccioli.

Ma la caratteristica fondamentale ed indispensabile per la coltivazione del Rododendro è che il terreno sia sufficientemente acido (pH= 4-5,5). Quindi, una volta identificata la posizione che risponda ai requisiti che ti ho elencato sopra, dovrai prelevare un campione di quel terreno e portarlo a fare analizzare presso un Consorzio Agrario o da un vivaista che ti faccia questo favore.
Ricorda che un terreno con pH (misura convenzionale dell'acidità) da 4,5 a 6,5 è acido; a 7 è neutro; da 7,5 in su si definisce alcalino, o basico, o calcareo.
Quindi se riscontrerai un pH tra 4 e 5 potrai tranquillamente piantare il tuo Rododendro.

Se per caso il pH fosse tra 5,5 e 6 (cioè acido ma non sufficientemente) dovrai ammendarlo mescolandovi in profondità, con la vanga, parecchia torba, cornunghia, letame maturo che prenderai da un contadino o ad un maneggio, e terriccio di brughiera o di castagno.

Se poi il pH fosse superiore a 6 la soluzione sarebbe molto più complessa: dovrai scavare per ogni pianta una buca di circa 150x150 e profonda altrettanto. La riempirai con terreno adatto (con pH non superiore a 4,5 !) che ti farai procurare da un bravo vivaista, ed in questo pianterai il Rhododendron.

Ma attenzione: una correzione non è mai un fatto definitivo ed il terreno tende a ritornare lentamente allo stato originario. Sia per l'apporto di acqua dura, sia per le lente infiltrazioni dal terreno circostante.
Occorre perciò indispensabilmente che per annaffiare tu usi acqua non calcarea (fai analizzare l'acqua del tuo acquedotto e verifica che non sia quella che si suole chiamare "dura") perché l'apporto di calcare con l'acqua affretta moltissimo la calcificazione del terreno. Se questo è il caso, dovrai usare SOLO ed esclusivamente acqua piovana.
E comunque ogni 3/6 anni, non appena ti accorgerai che le foglie della pianta cominciano a perdere il bel verde scuro ed a acquistare una tinta "clorotica" verde pallido, dovrai rifare tutta l'operazione.

Un buon sistema per allungare i tempi di tolleranza consiste nel mettere nel fondo della buca uno strato di circa 10 cm di argilla espansa, e di appoggiarvi sopra un cassone di legno non resinoso (pioppo o castagno sono il meglio, e il castagno resiste più a lungo alla marcescenza) di m 1x1x1, in cui avrai praticato nel fondo (qualcuno anche in basso nelle pareti) numerosi fori (una cinquantina) di un paio di cm per il drenaggio. Il cassone lo riempirai fino all'orlo di terreno acido come ti ho detto più sopra, e se continuerai ad annaffiare con acqua non calcarea potrai ripetere l'operazione anche solamente ogni 7/8 anni.

Lo so, non sono buone notizie. Spero che il tuo terreno e l'acqua siano adatti, altrimenti... tempi duri ti attendono.
Ma la bellezza di un rododendro in fiore ti ripaga di questo e altro!
Resto a tua disposizione per altri eventuali approfondimenti dell'argomento.

Larkie



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