Quali sono le condizioni ideali per far stare bene un Rododendro? (12-12-2000)
Parole chiave: Rododendro; Rhododendron;
Piante acidofile; Zanzara tigre; Oidio; Mal bianco
Caro Larkie,
la mia casa e' in Sabina (prov. di Rieti) a circa 350 mt di
altitudine.
Questa volta il problema e' lo stato diÊdue rododendri che
ho acquistato l'anno scorso. Si trovano in un vaso a
cassetta di 1 mt. di larghezza, situato in penombra e sino
a quest'estate le piante sono state bene.
Da quest'estate ho messo in funzione l'impianto
d'irrigazione e le foglie hanno cominciato a macchiarsi di
un colore bianco/grigiastro. Dapprima ho pensato che fosse
un po' di calcareÊcausato da spruzzi di acqua provenienti
dall'irrigazione del prato. Ora pero' la situazione si e'
aggravata. Il colore grigiastro con alcune macchie marroni
si e' diffuso su tutte le foglie ed in piu' nella pagina
inferiore vedo dei piccoli puntini neri che potrebbero
essere dei parassiti. Ho cercato sul mio libro la causa ma
non ho trovato nulla.
Puoi darmi qualche consiglio su come salvare queste
piante?
Grazie e alla prossima.
Ciao
Angela M. - Rieti prov.
Carissima Angela,
mi fa piacere risentirti, anche se questo significa che hai
dei problemi!
Intanto vatti a leggere, se già non lo hai fatto,
tutto quanto sta scritto nell'Archivio riguardo ai
Rododendri ed alle Azalee. Ci sono molti consigli ed
indicazioni preziose.
E poi: quelle due cassette di un metro di larghezza, quanto
sono profonde? quanto sono alte?
Nel caso dei tuoi due Rododendri le cause del malessere
possono essere svariate, compresa la scarsità di
spazio per le radici. Le misure minime interne dovrebbero
essere almeno 90x45xH45.
Ma andiamo per ordine.
Le condizioni - oltre alle tue cure amorose - per far stare
bene un Rododendro sono:
- Buona illuminazione, ma evitando il sole
diretto.
- Terreno acido SENZA tracce di calcare. (Per i
dettagli vedi in Archivio larticolo Il
posto per un Rododendro)
- Acqua piovana, o al massimo acqua oligominerale.
NON acqua di acquedotto, se è ricca di calcare.
Evitare periodi di siccità.
- Posizione riparata dai venti freddi, dalle gelate
invernali e soprattutto da quelle primaverili che
potrebbero bruciarne i germogli.
- Adeguata concimazione del terreno. Con uso di
concimi specifici per piante acidofile.
Se non sono rispettate tutte queste condizioni le
piante sono destinate purtroppo a deperire immancabilmente.
Soprattutto è importante il terreno. Controlla di
avere usato la terra giusta per piante acidofile; se non
l'hai fatto, in primavera provvedi subito. Togli le piante
dai contenitori, elimina tutto il terreno lasciandone solo
un poco attorno alle radici, e sostituiscilo con quello
adatto che potrai trovare in sacchetti in qualsiasi Garden
Center, mescolandolo con composta e con terreno di foglie o
di sottobosco. Fa' anche in modo che le cassette abbiano un
buon drenaggio nel fondo, usando uno strato di 3/4 cm. di
palline di argilla. Sopra a questo metti letame vaccino o
equino misto a terriccio, coprilo con qualche cm. di
terreno e poi metti in posizione la pianta.
Com'è l'acqua del tuo acquedotto, dolce o dura? Il
fatto di annaffiare i Rhodo con acqua di acquedotto
costituisce in genere un grave pericolo per la loro salute.
Per cui dovresti spostare le cassette, o orientare
diversamente gli spruzzatori in modo che non buttino acqua
ai Rhodo; e per loro usa solo acqua piovana (procurati un
bidone in cui conservarla quando il cielo la manda) o acqua
minerale quando questa ti viene a mancare. E fa' in modo
che l'acqua dell'annaffiatura non ristagni nel sottovaso.
Nel fondo del bidone, dei sottovasi e degli annaffiatoi
devi comunque sempre tenere dei gomitolini di filo di rame,
per eliminare eventuali larve di zanzara tigre.
Ogni anno rinnova una parte del terreno, aggiungendo in
superficie un po' di letame ben maturo e sfatto misto a
torba o, meglio, a terriccio di sottobosco non
calcareo.
Mantieni sempre coperta la superficie del terreno con uno
strato di 6-7 cm di corteccia di pino ("bark": lo trovi in
sacchi nei negozi specializzati), che ti aiuterà a
conservare più a lungo l'umidità del terreno
ed a cedergli, decomponendosi, un poco di acidità.
Quanto alle macchie biancastre mi viene il dubbio che possa
trattarsi di Oidio, o mal bianco, un fungo microscopico. E'
come una muffetta grigia, leggermente appiccicosa? Porta
una foglia malata in un vivaio e falla vedere. Se fosse
così devi intervenire con appropriati prodotti
fungicidi antioidici a base di zolfo, curando di bagnarne
bene tutte le parti ammalate. In primavera fa' un
trattamento preventivo e curativo a base di Poltiglia
Bordolese. Inoltre, dato che l'oidio si sviluppa
prevalentemente in condizioni di atmosfera calda e umida,
sposta le cassette in zona ben aerata ed eventualmente
dirada opportunamente le fronde in eccesso, in maniera che
l'aria possa liberamente circolarvi in mezzo.
Vedi se tra tutte queste cose che ti ho detto ne trovi
qualcuna che possa esserti di aiuto... ;@)
Ciao!
Larkie
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