Caro Biagio,
in tutti i testi l'alloro è indicato come cespuglio o arbusto, quindi non di alto fusto, ed è universalmente usato come siepe divisoria tra appezzamenti di terreno confinanti. Sopporta potature anche estreme e può in questo modo essere contenuto in qualsiasi forma e dimensione.
Certo in determinati climi, come quello della Toscana (ma perché non mi dite mai dove abitate? Con quel nome non puoi che essere toscano, comunque...) può diventare un albero, se opportunamente allevato, alto dai 4 ai 6 metri.
Ma questo significa ben poco: anche le rose, il ligustro e tante altre piante possono essere allevate ad albero o alberello. Eccezionalmente (secondo Fenaroli) arriva fino a 12 metri di altezza e nell'Italia Centrale se ne trovano boschi di notevoli dimensioni.

Il problema però, secondo me, lo puoi risolvere con grande facilità con la potatura in altezza. A questo scopo dovresti riuscire a sapere che cosa dicono i regolamenti edilizi e le consuetudini locali. Qualsiasi geometra o perito agrario -ma anche un semplice vivaista che sia solito eseguire la messa in opera di giardini- possono darti l'indicazione di qual è la massima altezza localmente ammessa per una siepe di confine. A questa altezza (normalmente sono 3 m.) tu ti devi attenere e, mantenendo potata la tua siepe, nessuno potrà mai assolutamente "intimartene" l'estirpazione. Senza bisogno di certificazioni legali.
Pensa che le siepi a confine si fanno anche con i cipressi, mantenendoli opportunamente contenuti in altezza, e quelli sì sono alberi di alto fusto!

Una curiosità: Una mia amica, attualmente, ha il problema contario: il vicino di casa ha tolto dal suo terreno una siepe di alloro che era alta più di tre metri la cui ombra lei aveva sfruttato per sistemarvi parecchie piante bisognose di ombra. Ora le si stanno bruciando tutte, ma non può farci niente...

Spero di esserti stato utile e di rileggerti presto.

Larkie